Introduzione a Trello. Strumento semplice dalle grandi applicazioni.

Oggi vi presentiamo Trello, un servizio on-line leggero e veloce, come il suo nome. Una bacheca virtuale, condivisibile con colleghi ed amici, in cui organizzare i propri progetti, dal lavoro più complesso alla lista della spesa.

Vorremmo dedicare una parte del nostro blog alla presentazione di programmi e strumenti che porrebbero tornare utili a professionisti e a piccole aziende. Selezioneremo quindi alcuni prodotti, magari perché li stiamo utilizzatando, magari perché ce li suggerirete voi, e di questi creeremo un breve tutorial per poter capire se è il tipo di software che fa per voi.

In questo video, in una decina di minuti, facciamo una panoramica delle sue funzioni principali, da come compilare le schede a come disporle in liste e condividerle con altri utenti.

Non sei soddisfatto o ci siamo dimenticati qualcosa?
mandaci le tue integrazioni e osservazioni, possono essere utili a
tutti!

Vuoi imparare ad utilizzare Trello in modo più approfondito? Ti consigliamo questi tre tutorial

http://blog.trello.com/how-to-use-trello-like-a-pro/

http://blog.trello.com/using-trello-like-a-pro-part-2/

http://blog.trello.com/using-trello-like-a-pro-part-3/

Un cappello nuovo per la formazione

Recentemente ho fatto visita ad un cliente storico e ormai amico, Responsabile del personale di una multinazionale, Paolo Zubelli.

Vi racconto cosa ho scoperto: la formazione, come si intende tradizionalmente, non sta poi così bene.

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Già, proprio così, un duro colpo per noi formatori, ma di certo una notizia che non può non metterci in discussione.

Il budget, in momenti di crisi e di cambiamento, mi racconta Zubelli, è sempre più soggetto a revisioni, le persone appaiono scettiche, e ormai non si possono più spendere tanti soldi per qualcosa di cui non vedi subito i risultati. Però c’è un’altra necessità – e a quel punto drizzo le orecchie per capire dove si nasconda l’esigenza del cliente.

La gente in mezzo a questa crisi è più insicura, ha un malessere latente, vive una quotidiana incertezza. E’ un problema che in passato avremmo chiamato di “motivazione”. Ecco che Zubelli mi dà un’idea. Bisognerebbe cambiare cappello – interessante, ma in che senso?

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Oggi, racconta, l’attenzione alla cultura aziendale porta nuove sensibilità per la salute, il benessere e la sicurezza delle persone al lavoro. Certo in un’azienda produttrice, che magari lavora con sostanze o strumenti pericolosi, il focus è tutto lì. Altre aziende hanno invece il problema di un ambiente forse non pericoloso ma, per usare una parola di altri tempi, alienante. Un ambiente forse più teso alla Salute e al benessere che alla Sicurezza. Insomma, ambienti di ufficio dove l’ergonomia e le condizioni micro climatiche e di stress sono predominanti.

Oggi la funzione “Salute e Sicurezza” è, comunque, responsabilità delle risorse Umane che deve gestirla con nuova attenzione e in ottica di engagement. Dunque il “vecchio formatore” non dovrebbe fare altro che rivolgersi a questa funzione e proporre interventi e percorsi che potrebbero essere strumenti per la crescita del benessere e della salute psico-fisica.

Il legame deve apparire chiaramente e – da quanto mi racconta Zubelli – attualmente appare o nelle cause o negli effetti. Mi spiego meglio. Mi vengono illustrate da Zubelli due aree fondamentali di intervento, da loro utilizzate in azienda.

La prima è quella che ha come guida l’intervento sull’area della psicologia del lavoro, con test e percorsi specifici per l’aumento della consapevolezza organizzativa. Le aree di indagine e di lavoro sono molteplici, dallo stress lavorocorrelato, alla relazione con i colleghi, al significato del lavoro per la propria vita, al coaching o alla valorizzazione delle soft skill.

La seconda area è quella che punta a “costruire riferimenti ed esempi pratici di come si può lavorare con soddisfazione e passione”. Gli esperienziali sono ottimi strumenti per raggiungere questo scopo. Le persone ricevono forti iniezioni di positività e il ricordo rimane vivido per un certo tempo. In questa seconda area rientrano anche  percorsi e incontri con testimonial, cioè persone che hanno fatto qualcosa di speciale e che parlano della loro esperienza. L’esempio personale è così importante da determinare una naturale spinta all’emulazione (della persona o di un valore da lei incarnato) e quindi un pensiero positivo vincente, che dona anche benessere interiore.

Accipicchia, penso, ma non è che c’è un’altra strada? non essendo io nè psicologa, nè particolarmente dotata nelle prove fisiche!

Poi mi viene in mente che da un anno con i miei colleghi sto lavorando alla creazione di Integrity, un percorso di lettura, valorizzazione e orientamento delle emozioni in ambito lavorativo. Le emozioni che sono il più potente motore nella nostra vita, sono una delle chiavi per portare la nostra vita lavorativa, e quella delle nostre aziende, finalmente fuori dalla crisi in senso lato. Ciò conduce a un alto BEN-essere e a una nuova e più coerente spinta all’azione raggiunta grazie all’integrazione emotiva.

Emozioni

In fondo, come dice Zubelli è davvero una questione di “cambio di cappello”. E io forse l’ho già cambiato senza accorgermene, ma ora ci vuole un po’ di strategia per cambiare anche l’abito, in modo che si intoni ad un cappello effettivamente diverso.

Paolo Zubelli è Responsabile del Personale in RS Components dal 2000. Precedentemente ha lavorato in Honeywell-Bull, in Assolombarda, al Credito Italiano e in Università.

RS Components e Allied Electronics sono marchi commerciali di Electrocomponents plc, il maggiore distributore mondiale di prodotti di Elettronica, Manutenzione e Industriali. Il Gruppo è presente con sedi operative in 32 Paesi e, attraverso Internet e i cataloghi cartacei, distribuisce una gamma di 500.000 prodotti a più di un milione di clienti in tutto il mondo, evadendo circa 44.000 ordini al giorno. Gli articoli distribuiti, provenienti da oltre 2.500 fornitori leader, includono componenti elettronici, di automazione e controllo, elettrici, meccanici e strumenti di misura. Electrocomponents è quotata alla Borsa di Londra (London Stock Exchange), e ha chiuso lo scorso anno finanziario il 31 marzo 2013 con un fatturato di 1,24 miliardi di Sterline. In Italia la struttura è presente da oltre 20 anni, occupa 240 persone e ha due sedi principali in Cinisello Balsamo (MI) e Vimodrone (MI).

L’indagine 2012/2013: Intesa Sanpaolo Assicura

CHI E’ L’AZIENDA

Intesa Sanpaolo Assicura Spa è la Compagnia di assicurazioni del Gruppo Intesa Sanpaolo.

Dal 1996 è attiva nel settore danni, offre un’ampia gamma di prodotti assicurativi per la Persona, i Veicoli, la Casa, gli Infortuni ed i Finanziamenti.

La società gode di una presenza capillare sul territorio italiano: distribuisce i suoi prodotti assicurativi attraverso gli sportelli bancari (circa 4000), i private banker e le società del Gruppo Intesa Sanpaolo. Può contare su un team di 26.000 persone con certificazione Isvap.

grafico intesa assicura

La raccolta premi ha dimostrato un andamento di costante crescita negli ultimi anni: Alla chiusura del bilancio dell’anno 2007, si è registrato un totale di 147,985 milioni di Euro nel valore dei premi, per poi salire nel 2013 a a 213,600 milioni.

ALLA GUIDA:

Roberto Bergami è il Responsabile dello Sviluppo Commerciale.

Dal 2010 è Direttore Commerciale in Intesa Sanpaolo Assicura SpA e gestisce i processi di sviluppo e formazione della rete vendita con particolare attenzione allo sviluppo di prodotti innovativi.

Ha una consolidata esperienza nel settore assicurativo avendo lavorato, sempre con ruoli di responsabilità commerciale, prima in Zurich, poi per diversi anni in Genialloyd Spa Allianz Group, ed infine in Genial+.

Bergami opera in Intesa Sanpaolo Assicura in un momento in cui è sempre più difficile vendere polizze assicurative, ma coglie la sfida della ricerca del nuovo, con concretezza e allo stesso tempo originalità.

Il Suo team studia nel 2012 un nuovo prodotto, pensando a qualcosa di semplice ma innovativo. Il risultato è il lancio della polizza auto con la ViaggiaConMe Box, che permette di comunicare con una Centrale Operativa 24h su 24 per avere assistenza. Questa viene venduta da tutti gli sportelli in tutte le filiali (con una presenza commerciale capillare sul territorio) anche se la gestione operativa è centralizzata.

LE STRATEGIE PER VENDERE

In relazione al nuovo prodotto si è agito a livello di stimolo della forza vendita in due modi:

rafforzando la loro convinzione – in relazione alla vendita del nuovo prodotto – anche attraverso la pubblicità;

con una formazione di prodotto “invasiva” rivolta a tutti, effettuata attraverso la gerarchia e l’inserimento automatico del nuovo prodotto nel budget di filiale.

Si sono creati circa 280 esperti di prodotto individuati fra il personale delle filiali di tutto il territorio. Essi risiedono nelle filiali più grandi e hanno il compito di vendere, stimolare i colleghi e aiutare le filiali più piccole.

Hanno ricevuto 10 giornate di formazione prodotto e 5 giornate di formazione comportamentale.

E’ stata creata per loro una piattaforma che li supporta con informazioni tecniche e permette loro di comunicare e condividere esperienze di successo e buone prassi, nonché di condividere problemi e dubbi per una più veloce risoluzione degli stessi. Alcune eccezioni vengono gestite con il supporto dei capi attraverso lo strumento della web-tv.

Circa 40 specialisti coordinano l’operato degli esperti e visitano regolarmente le filiali per supportare le azioni e motivare alla vendita.

Si assiste ad un trend di snellimento della struttura delle filiali.

La sfida è riuscire comunque a riportare i clienti in struttura, e poiché arrivano informatissimi grazie al web, porsi nei loro confronti con un atteggiamento consulenziale per offrire valore aggiunto e determinare l’acquisto.

Per leggere le esperienze delle altre aziende coinvolte nell’indagine:

L’Era del Cambiamento nella Vendita